05 ottobre 2014

Manutenzione e ricerca dati gruppisti.blogspot.it


Oggi è programmata la manutenzione a un gruppo elettrogeno, quella di primo livello, ossia cambio olio motore, filtri olio e gasolio; troveremo qualche problema vediamo come risolverlo. E' un gruppo elettrogeno montato di recente e non abbiamo ancora i filtri nuovi abbiamo solo l'olio motore e dobbiamo rilevare i tipi di filtro presenti sul motore  olio e gasolio così organizziamo bene la prossima manutenzione. Iniziamo la manutenzione effettuando un controllo dei liquidi acqua radiatore, acqua batterie, olio motore, emergenze tutto bene non troviamo problemi. Continuiamo escludendo il gruppo elettrogeno in modo che non parta in caso mancanza rete. Procediamo sostituendo l'olio motore. Adesso cerchiamo di segnarci che filtri monta così li possiamo acquistare.  Con carta e penna alla mano osserviamo con attenzione il motore, lo troviamo tutto verniciato compresi i filtri. Proviamo con la spazzola metallica a dargli una grattata ma, non funziona oltre alla vernice va via anche il codice del filtro. A lato del motore troviamo una scritta che ci invita a leggere il libretto di istruzioni per saperne di più, siamo speranzosi e andiamo in ufficio dopo aver rimesso in automatico il gruppo elettrogeno. Qualche dubbio però c'è lo abbiamo perchè il libretto di istruzioni lo abbiamo letto e non avevamo trovato nulla. Per non dover tornare segnamo su un foglio di carta marca e tipo del motore. Vista la documentazione, sfogliato il libretto, la conclusione è la stessa non sono riportati le caratteristiche dei filtri. Possiamo andare in negozio ad acquistarli con i filtri campione però ci sono dei limiti che abbiamo ossia non possiamo smontare i filtri e perdere del tempo per andarli a comprare. Poi non lavoriamo così ci piace ordinarli e avere la scorta per organizzare bene la manutenzione, quindi cerchiamo in rete con il notebook se riusciamo a trovare la soluzione, la ricerca in internet questa volta ci dà soddisfazione. Cerchiamo marca e tipo del motore, lo troviamo, apriamo la scheda dell'esploso e seguiamo l'impianto di lubrificazione. Arrivati al filtro dell'olio troviamo solo un numero. Nuova ricerca numero più la parola filtro, sperando di avere fortuna. Trovato abbiamo la foto del filtro con marca e tipo finalmente stava diventando un tormentone. Continuiamo la ricerca per trovare il filtro gasolio, con risultato uguale abbiamo anche il filtro gasolio, possiamo andarli ad acquistare per questa e la prossima manutenzione.


Libretto manutenzione
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La documentazione a corredo dei gruppi elettrogeni a volte si presenta incompleta per vari motivi la soluzione c'è sempre in questo caso con la ricerca in internet, ma si può usare anche il telefono e chiedere direttamente alla ditta per ultimo portare i filtri campione anche se verniciati al negozio e prenderne degli uguali.
Ok! Cosimo
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Prevenzione Infortuni Gruppisti.blogspot.it


Adesso vediamo alcuni accorgimenti di prevenzione infortuni con il duplice scopo di evitare infortuni al personale e  salvaguardare il nostro lavoro evitando situazioni pericolose che possono provocare gravi danni come ad esempio un incendio. Molto dipende dalla struttura e dal gruppo eletrogeno in essa ospitato, ma alcuni lavori sono particolarmente delicati e degli accorgimenti particolari possono aiutare ad evitare grossi problemi. Vediamo come deve essere accessoriato un locale gruppi elettrogeni per essere a norma con la nostra legge. Il pavimento deve essere antiscivolo e sprovvisto di buche o scalini che posssono far inciampare o cadere inoltre deve essere piano.  Il tetto deve essere ben stuccato non deve presentare trasudazioni di acqua o pezzi di intonaco che cascano. La grandezza del locale deve consentire alla squadra dei tecnici di lavorare senza intralcio quindi abbastanza largo e lungo per permettere un buon raffreddamento del motore.  L'illuminazione deve consentire di lavorare anche al buio con buona luminosità e anche in mancanza della rete commerciale e con il gruppo in avaria. L'areazione deve essere proporzionata alla potenza del gruppo elettrogeno e deve garantire un costante ricambio di aria quando il motore termico è in moto, deve spostare l'aria da dentro il locale a fuori dal locale. Dei sensori di fumo  vanno montati sul tetto sopra il motore del gruppo elettrogeno e collegati a un impianto telefonico per comunicare a chi di competenza eventuali incendi o fumi in sala gruppi. Ben visibili vanno appesi alla parete tutti i cartelloni antinfortunistici del caso che indichino i pericoli come ad esempio: di corrente elettrica, rumore, carburante, acidi, obbligo di indossare le cuffie, nozioni di pronto soccorso, numeri telefonici utili in caso di necessità, e altro che può essere idoneo ad avvisare dei pericoli del locale. Per le batterie sarebbe molto intelligente smontarle dal gruppo elettrrogeno e posizionarle a lato, dietro un muro sopra una pedana e coprirle con una tavola o un telo di gomma spesso ,  con una ventola che cambi l'aria estraendo tutti i gas che si creano. I tubi di scarico dei gas del motore non devono presentare parti esposte che possano causare scottature e posizionati in parti non accessibili ai tecnici accidentalmente, più sono alti e coperti più sicuro è.  Le leve blocca carburante per bloccare il gasolio e obbligare all'arresto immediato il motore diesel in caso d'incendio sono d'obbligo e vanno controllate periodicamente che funzionino. Un estintore adeguato a disposizione è obbligatorio.  Questi accesori se si ha la possiblitità di averli ci aiutano molto alla prevenzione di tutti gli infortuni.  Questo in teoria perchè in pratica le cose cambiano per molti fattori che possiamo con esperienza e mestiere comunque tenere sotto controllo.

Triangolo del fuoco
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Il triangolo del fuoco è una teoria che ci spiega come per accendere un fuoco occorre tre cose ossia il carburante, il comburente e la temperatura di accensione. Dove il carburante è il gasolio o la benzina, il comburente è l'ossigeno contenuto nell'aria, la temperatura di accensione è quella temperatura a cui il carburante prende fuoco. Più in dettaglio: punto di fiamma della benzina è maggiore di -55 C°  con temperatura di autoaccensione di circa 250 C°, per il gasolio punto di fiamma maggiore di 55C° e temperatura di autoaaccensione circa 220 C°.  Se troviamo tutti e tre gli elementi del triangolo del fuoco rischiamo un incendio, mentre per spegnerlo occorre togliere uno dei tre elementi. Questo in sintesi, però è bene saperlo perchè gli estintori li troviamo sempre  accanto al gruppo elettrogeno e bisogna saperli usare.

Incendio del gruppo elettrogeno
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Gli incidenti che portano al fuoco su un gruppo elettrogeno sono possibili in particolare sulla parte del motore diesel dove troviamo due pericoli in particolare: quello della marmitta che con il motore in moto assume temperature elevate e un gocciolare di carburante su di essa ne scatena l'incendio; quello della scaldiglia del motore che montano ancora i vecchi gruppi elettrogeni che anche se tiene la coppa dell'olio a una temperatura di circa 50C° proprio sulla scaldiglia troviamo temperature superiori; uno spurgo della pompa d'iniezione o un tubo del gasolio crepato possono con lo scolamento del gasolio scatenare l'incendio.

Soluzioni possibili
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Il corretto funzionamento dei segnalatori di fumo montati sul tetto in direzione del motore ci possono segnalare il principio di incendio. Un controllo giornaliero oltre che del gruppo elettrogeno anche della pulizia del pavimento ci previene contro perdite di carburante o tubi del gasolio crepati o rotti. La sostituzione dei tubi del carburante appena li troviamo crepati ci toglie dal pericolo che si rompano. La scaldiglia dell'olio la possiamo staccare e lasciare in funzione solo la scaldiglia dell'acqua, se la temperatura è particolarmene fredda come può essere quella di una località di montagna posizioniamo una stufa elettrica accanto al gruppo elettrogeno che tenga caldo il locale gruppo elettrogeno, collegata solo sotto rete e non sotto preferenziale.
Ok! Cosimo
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27 settembre 2014

Disposizioni personale gruppisti.blogspot.it


La manutenzione dei gruppi elettrogeni per le grandi aziende con numeri rilevanti di gruppi elettrogeni,  gestione pratiche, manutenzione programmata, diventa un lavoro impegnativo. Comporta uno studio approfondito e basato sulla professionalità di ogni singolo tecnico che è considerato parte attiva insieme ai gruppi elettrogeni, va tutelato e messo in condizioni di lavorare al meglio. Con direttive chiare di quello che si può fare, quello che non si deve fare, quello che è bene sapere ma non fare,  i gruppi elettrogeni devono fare il loro lavoro che è quello di erogare energia elettrica al bisogno, sia in automatico in soccorso alla rete commerciale, sia in esclusiva in caso di alimentazione solo da gruppo elettrogeno per periodi di tempo più o meno lunghi che, possono variare da pochi minuti fino a mesi interi o un periodo di tempo indefinito. Per esempio prendiamo un'azienda  con 10 gruppi elettrogeni di riserva alla rete commerciale, 2 tecnici gruppisti un capo gruppista e un terzo tecnico gruppista di aiuto, che svolge anche i compiti di segretario per la documentazione,  vice responsabile un jolly per tutti insomma. Partiamo dalla situazione più semplice ossia il responsabile o dirigente o padrone dell'azienda può seguire di persona la manutenzione dei gruppi elettrogeni,  può seguire  tutte le documentazioni a corredo dei gruppi come acquisto parti di ricambio,  schede elettroniche, parti di motore,  compilazione dei libretti di manutenzione,  gestione dei carburanti, gentione dell'olio motore, gestione dell'antigelo, gestione delle batterie di avviamento,  controllo dei carichi o utenze posizionate sotto i gruppi elettrogeni, verifica che non aumentino al di fuori della potenza del gruppo elettrogeno,  aggiornamento continuo dei DPI (dispositivi  di protezione individuali) a corredo di ogni singolo tecnico, sua formazione sull'uso di detti dispositivi,  un corredo di base di pronto soccorso, un aggiornamento continuo del personale sull'uso degli estintori a disposizione,  infine in ultimo ma non per importanza, disposizioni e gestione del personale tecnico gruppista. Questo in linea di massima se il responsabile è anche il padrone non ci sono problemi se la vede da solo. Dirige i tecnici e dispone  quali lavori fare senza ulteriori pensieri. E' evidente che tutto il lavoro di organizzazione lo svolge il responsabile, lasciando ai tecnici solo il normale lavoro di manutenzione base come rifornimento carburante, cambio olio e filtri, controllo e rabbocco acqua delle batterie, controllo giornaliero con messa in moto  per la compilazione delle schede di manutenzione.

DISPOSIZIONI
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Quando il responsabile non è il padrone tutte queste mansioni sono lo stesso da effettuare. Vediamo alcuni modi per distribuire i lavori: assegnare metà gruppi elettrogeni a ogni gruppista con relativa responsabilità opzione numero uno, oppure tutti e due i tecnici controllano tutti i gruppi elettrogeni opzione numero due. Detto fatto sembra non ci siano problemi. Però non è così, il lavoro richiede spesso molta specializzazione e questo ci porta a valutare chi è più bravo sulla parte elettrica ed elettronica chi invece è un fenomeno sui motori e chi è un genio nella gestione dell'attività lavorativa e compilazione dei vari documenti. Questa esigenza esclude la prima opzione, ossia quella di dare metà gruppi elettrogeni a ogni tecnico gruppista. Quindi se decidiamo di far controllare ai nostri tecnici tutti i gruppi elettrogeni facciamo la scelta più professionale possibile. Certamente poi i lavori si svolgono  in squadra; ossia se il lavoro è da fare sulla parte elettronica il collega più bravo sui motori fa da aiuto tecnico all'altro; viceversa se il lavoro è sulla parte dei motori il collega bravo in elettricità ed elettronica fa da aiuto a quello esperto in motori. 

PROFUMATO
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La mia coniuge usa spesso questo aggettivo quando vuol dire che qualchuno se la tira. Quello è profumato! Vuol dire che si crede chissà chi e se la tira alla grande, ma non vuol dire che non vale, solo che si fà rispettare e fa credere che il suo lavoro vale più di quello di altri, (perchè lo fa bene) che non ci mettono la personalizzazione nel  prodotto finale del loro lavoro. Il responsabile è opportuno che sappia stilare un report mensile su tutti i lavori effettuati con relativa documentazione allegata, in modo da presentare al propritario una situazione generale dello stato di efficienza. Quindi deve specificare (se è profumato e non subordinato), tutta la situazione nel suo complesso a seconda delle richieste del padrone su quello che chiede di sapere nel report. Inoltre questo tutela alla grande il tecnici gruppisti poichè se  si comunica per iscritto ad esempio: il gruppo elettrogeno che alimenta la "Sala Operatoria dell'Ospedale" è "Inefficiente", per questa problematica ..., e si allega la richiesta opportuna per il suo ripristino, siamo a posto come responsabilità dei gruppisti tocca a chi ci deve fornire il materiale farlo in tempo.  Nel momento in cui ci sono problemi, oppure  reati, o peggio decessi si va in tribunale, e lì una certificazione scritta che abbiamo provveduto a fare la nostra parte, ci toglie dai guai. Questo importante documento fa parte delle conoscenze del tecnico gruppista perchè è salvalaroro e tutela anche il proprietario poichè anche lui a sua volta potrebbe doverne rispondere o altro caso quello di associarsi con altre grandi aziende che hanno standard di lavoro e qualità certificati. Naturalmente l'esempio della sala operatoria è giusto una presentazione di una utenza importante, così come c'è  ne sono tante altre. Non dimentichiamo mai che dove si sono i gruppi elettrogeni ci sono solo utenze importanti che non si possono permettere la mancanza della rete commerciale.
OK !!! Cosimo
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28 agosto 2014

Carburante Autonomia gruppisti.blogspot.it

Autonomia del Gruppo Elettrogeno, ossia garanzia di alimentazione da gruppo per un determinato tempo. Quasi tutti i modelli di media potenza sui 100 Kva hanno un'autonomia di 24 ore. Per alcune Aziende l'autonomia è una cosa essenziale per cui si provvede a installare un serbatoio esterno che con il suo contenuto aumenta l'autonomia in modo significativo. Ci sono a riguardo delle problematiche di cui è opportuno fare una conoscenza poichè ci permettono di rispondere a quelle domande lecite come ad esempio: lo Stimato di Autonomia. La domanda è una ma, la risposta è variabile in base al consumo, in base al contenuto, in base all'orario, in base a come sono tarati i minimi giri, e in base al carico dell'utilizzo. Quindi iniziamo da "Stimato Autonomia" che vuol dire? Vuol dire che se il nostro gruppo elettrogeno consuma 20 litri di carburante l'ora e vogliamo garantire 300 ore di moto di autonomia, giusto da un cambio di olio all'altro, dobbiamo versare nel serbatoio 6000 litri di carburante. Questa quantità di gasolio dipende dal serbatoio interrato; per cui se abbiamo un serbatoio da 15.000 litri basta riempirlo a metà, se invece è da 3.000 litri siamo a metà autonomia  e questo ci porta a fare altre operazioni (non trattate in questo post). In "Base all'Orario" cambia ancora poichè se noi alimentiamo ad esempio una grande mensa possiamo misurare a mezzogioro un consumo   a pieno carico che da 20 litri l'ora passa a 25 o 30; mentre la notte, con i forni spenti e solo le luci accese il consumo si riduce da 20 litri a 10 e qui l'autonomia stimata cambia. I "Minimi Giri" di alcuni gruppi elettrogeni sono così bassi che non consentono l'inserimento del contaore e questo vuol dire che troviamo il serbatoio vuoto perchè il gruppo è stato in moto ad esempio 10 minuti al giorno per trenta giorni senza che il contaore lo segnasse; sono solo cinque ore ma, il concetto è quello. In "Base al Carico" vuol dire che il carico può variare per motivi che a noi non ci interessano ma, questo cambia il consumo per ora. Quindi leggere nel controllo giornaliero l'amper di erogazione su tutte e tre le fasi e annotarlo. Questa è una cosa seria da non dimenticare di fare,  dato che su posizione prova non si allaccia il carico, provvedere a far lavorare il gruppo elettrogeno con tutto il carico nell'ora di maggior consumo.


COME COMPORTARSI SE NON SI CONOSCE LA CAPACITA'
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Se abbiamo problemi che non troviamo la tabella della nostra cisterna per sapere quanto carburante contiane possiamo trovare una soluzione. Quello che serve è l'astina metrica e del gasolio bastano 1000 litri e un contalitri. Iniziamo a misurare la quantità di carburante contenuto nel serbatoio interrato e lo segnamo su un foglio di carta quindi aggiuntiamo 500 litri e vediamo di quanto è salito il livello con la stecca. Possiamo avere serbatoi da 1000 litri da 2000 da 3000 e poi saliamo di colpo passiamo a quelle grandi da 7000 o 15000 insomma c'è ne per tutte le esigenze. Ora se aggiungendo 500 litri e la cisterna era a metà ed ora è piena possiamo dedurre con certezza che è da 1000 litri. Se 500 litri non ci permettono di fare una valutazione seria versiamone 1000 e misuriamo di nuovo. Con questa quantità è più facile si vede meglio se la cisterna si riempie a metà o a un terzo. Se non ci riusciamo così non ne versiamo altro altrimeti rischiamo di perdere da sotto controllo la gestione del carburante, usiamo questi mille litri finchè si finiscono poi riforniamo.

ACQUA NEL SERBATOIO ESTERNO
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Ci sono altri problemi con il serbatoio esterno ossia l'inquinamento del carburante dovuto all'ingresso al suo interno di acqua piovana. Questo può avvenire per colpa di una bomba d'acqua, molo frequenti ultimamente, nei casi in cui il tombino che permette l'accesso al serbatoio esterno sia a livello del suolo; è possibile l'ingresso dell'acqua nel serbatoio. Noi che possiamo fare? Possiamo controllare se nel serbatoio è presente dell'acqua con una apposita pasta riveletrice che cambia colore al suo contatto, la spalmiamo sull'astina metrica con cui misuriamo il livello e la immergiamo nel serbatoio. Se Presente dell'acqua questa cambia colore. Poi ci tocca bonificare.

BONIFICA DEL SERBATOIO
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Accettato che ci è entrata acqua nel serbatoio come possiamo bonificare? Iniziamo a togliere l'acqua con una pompa e ci accertiamo che rimanga solo carburante. Poi il resto cambia in base al gruppo elettrogeno, se un vecchio gruppo elettrogeno non occorrono altri provvedimenti. Se si trova un ultima generazione di gruppo elettrogeno non possiamo rischiare di perderci la garanzia per un inquinamento nella pompa d'iniezione con del carburante non perfetto. Quindi dobbiamo togliere tutto il carburante e sostituirlo con del nuovo. Cosa fare del vecchio carburante dipende da chi si è! Se ad esempio si hanno impianti di riscaldamento a termosifoni con caldaia a gasolio lo mettiamo li ad alimentare detta caldaia. Se abbiamo altri gruppi elettrogeni di vecchia generazione lo usiamo per loro. Se possiamo lo smaltiamo come carburante inquinato presso apposite ditte.
Ok!!! Cosimo
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27 agosto 2014

Emergenza frequenza gruppisti.blogspot.it

Può capitare che il nostro  Gruppo Elettrogeno nella fase di spegnimento segnali avaria frequenza, quando poi spento resta in emergenza senza più possibilità di ripartire. In genere si tratta di una taratura della scheda "controllo soglie" che avendo tre livelli distinti di soglia (minima, normale e massima), si è starata. In genere succede al cambio stagione dal caldo al freddo e/o viceversa, quindi organizzarsi per una corretta taratura della scheda e tanta pazienza. A seconda della nostra attrezzatura in dotazione possiamo agire in diversi modi; se abbiamo la possibilità di avere strumenti e attrezzatura come un alimentatore per la scheda in tensione continua, un variac (Alimentatore a tensione e frequenza variabili in tensione alternata) e dei supporti per la scheda, possiamo procedere alla taratura prevista dalla casa costruttrice, con le soglie precise senza possibilità di errore. Non sempre però siamo così attrezzati, è più frequente che ci troviamo in situazione di necessità, in cui occorre sistemare subito anche se non troppo preciso, basta che funzioni bene. Possiamo procedere da soli ma, lo sconsiglio, mai lasciare la squadra ora  usiamo il gruppo elettrogeno con il  suo pacco schede come supporto di alimentazione, la tensione del gruppo elettrogeno come "variac" per la taratura. Serve della calma e delle idee chiare quindi iniziamo ad assicurare l'alimentazione dell'utenza escludendo il gruppo elettrogeno, continuando a garantire l'alimentazione all'utilizzo. Questo si chiama inserire "rete diretta". Utilizzare un tester digitale con cui verificare la tensione e la frequenza del gruppo in erogazione sulla morsettiera di utilizzo, confrontarla con la lettura dello strumento del gruppo stesso. Nel caso segnino diverse misure tarare lo strumento del gruppo elettrogeno alla stessa lettura dello strumento digitale. Questo sia per la tensione che per la frequenza. Procedere alla taratura,  escludendo le emergenze, in modo che possiamo fare la taratura senza che il gruppo si spenga. Quindi apriamo il pannello strumenti per accedere alle schede elettroniche e se ci è, consentito di intervenire sulle tarature, possiamo lavorare (finalmente). Osserviamo cosa succede alla scheda controllo frequenza gruppo elettrogeno con le sue spie verdi e rosse mentre regoliamo, esse segnalano l'inserimento o meno di detta soglia. Utilizzare dei giraviti piccoli e di misura adeguata in quanto spesso il lavoro si riduce allo spostamento in senzo orario (o viceversa), di un quarto di giro su una vitarella piccola e delicata quindi in tecnico deve essere molto delicato e attento a quello che sposta. In modo da riportare tutto allo stato originale se fallisce la taratura.  Segnarsi quello che si fà su un foglio, se la memoria non è disponibile. Siamo a buon punto se voi lettori fino ad ora non vi siete scocciati siete sulla buona strada. Ora con il gruppo elettrogeno in moto, le emergenze staccate, passiamo dal pannello comando del gruppo elettrogeno con il reostato di fine regolazione frequenza, regolare la frequenza al minimo o anche a 48,5 Hz rispetto ai 50 Hz previsti. Quindi osserviamo la spia della scheda elettronica quella di minima frequenza, deve cambiare colore e passare dal rosso al verde. Questo indica che il gruppo elettrogeno ha riconosciuto di aver raggiunto i minimi giri. Se questo non avviene iniziare a regolare il trimmer accanto alla spia quello indicato sulla documentazione.  Procedere a quarti di giro in senso orario e ricordiamo quello che facciamo. Se dopo tre giri completi non abbiamo ottenuto il risultato passiamo a portare allo stato originale quindi procediamo in senso opposto. Procede di un quarto di giro alla volta è essenziale per ricordarsi quello che si è fatto. Ottenuto il risultato che la spia da rosso passa a verde passiamo alla frequenza massima. Portiamo la regolazione a 51,5 Hz e agiamo sulla taratura della soglia della frequenza massima fino a quando la spia cambia colore sempre con le attenzioni di prima. Così siamo riusciti a tarare le soglie di minima e massima frequenza gruppo quindi il gruppo elettrogeno riconosce la frequenza come accettebile se è nel campo compreso tra i due valori. Questo serve per la taratura delle soglie di emergenza frequenza con gruppo in moto e ci torna utile per la successiva taratura. Osservando bene le schede elettroniche e controllando sulla documentazione, troviamo poi una scheda dove sono segnate le soglie di minima frequenza, normale, e massima o fuori giri ed è questa scheda che ci interessa. Su (alcuni gruppi elettrogeni) si agisce sul regolatore di giri ponticellando i numeri 14 con il 15 con un cavetto elettrico meglio se con capicorda dopo aver staccato i cavetti, il risultato è che il motore si posiziona su bassi giri. Sempre con le emergenze escluse andiamo a tarare la soglia dei minimi giri con  il trimmer dei minimi giri fino al ottenere che da rossa passa a verde cioè gli indichiamo la soglia dove intervenire, questo numero di giri è segnato sul manuale del gruppo elettrogeno. Togliamo il ponticello e ricolleghiamo i cavetti al loro posto e passiamo a tarare la soglia di funzionamento normale. Regoliamo il gruppo elettrogeno su 50 Hz.  settiamo la soglia a  verde quando si passa dai bassi giri ossia passa da rosso a verde. Adesso passiamo al fuori giri previsto per quel gruppo, non sempre il motore riesce o portare i giri così alti comunque regoliamo  per il fuori giri previsto e li (a quel valore) tariamo la soglia da rosso a verde, così abbiamo finito. Personalmente la procedura va ripetuta due volte poi si riesce a ottenere il risultato richiesto.Finito richiudiamo il pannello inseriamo le emergenze e spegniamo il quadro elettrico staccando proprio la chiave questo per settare il tutto. Procediamo accendendo il quadro elettrico e messa in moto del gruppo elettrogeno, controllare almeno tre volte (con tenuta in moto almeno di un ora) se funziona il tutto senza che il gruppo elettrogeno vada in emergenza frequenza solo al momento in cui si spegne. Di solito se non ci sono altri problemi su altre schede siamo a posto. Ricordiamoci di inserire il gruppo in automatico prima di andar via.


  SCHEDA ELETTRONICA ROTTA
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Nel caso che durante le regolazioni la scheda elettronica non risponda non perdere tempo e provare con una scheda nuova. Se non funziona con una scheda elettronica nuova settata allora il problema può essere nella sceda madre, dove sono inserite tutte le schede in questione. Se necessario escludere le emergenze e far funzionare in manuale il gruppo elettrogeno e appena possibile riparare il guasto.
Ok Cosimo
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21 agosto 2014

Contaore gruppisti.blogspot.it

Ora passiamo al contaore o orologio. Su tutti i gruppi elettrogeni di una certa potenza e valore possiamo trovare un orologio che funge da contaore di moto. Questo serve per il conteggio dei consumi e per la manutenzione. Funziona solo quando il gruppo elettrogeno è con il motore in moto in quanto è solo li che si consuma il carburante. Segna le ore anche i minuti e un segnetto in movimento ci dice che stà funzionando. Uso del contaore: una volta sistemato il gruppo elettrogeno e fatto il pieno in base alle istruzioni della ditta costruttrice sappiamo quanta autonomia abbiamo quindi sulla nostra documentazione che abbiamo allegata sul gruppo elettrogeno troviamo scritto pieno ad ore "Tot., ad esempio 104" con un gruppo elettrogeno posizionato in automatico non sappiamo quando parte e quando ha consumato il carburante. Con l'ausilio del contaore possiamo stilare una bella tabella di "stimato autonomia" tanto cara quando si fa lavoro programmato con aziende importanti. Inoltre nella manutenzione giornaliera dove previsto un avviamento di circa 10 minuti al giorno possiamo documentare nell'arco del mese le messe in moto fatte e la manutenzione avvenuta inoltre andiamo a verificare se in quel giorno il tecnico ha fatto il suo giro di controllo. Lo dico sempre la documentazione dei gruppi elettrogeni deve essere perfetta così come la registrazione dell'avvenuta manutenzione. Abbiamo tuttavia delle eccezioni da considerare ad esempio su alcuni gruppi elettrogeni il contaore non funzona quando il gruppo lavora in posizione prova, quindi se nel corso del mese facciamo 10 minuti al giorno senza il contaore in funzione ci troviamo il serbatoio mezzo vuoto quando invece dovrebbe risultare pieno. Questo succede quando la posizione prova è tarata su bassi giri talmente bassi che non consentono l'aggancio del contaore. Poi troviamo un altro problema se il gruppo è in moto a bassi giri, in alcuni gruppi su posizione "prova" oltre a non segnare il contaore  non possiamo controllare l'esatta tensione e frequenza di settaggio o taratura, quindi non ci è d'aiuto.
Ok!Cosimo
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Teleruttori gruppisti.blogspot.it

Ora vi parlo dei teleruttori che sono montati sui gruppi elettrogeni. Questi sono due uno viene chiamato teleruttore di rete, l'altro teleruttore di gruppo. Il compito del teleruttore di rete è quello di far passare la rete commerciale per alimetare l'utilizzo. Questo avviene sempre specialmente se parliamo di un gruppo elettrogeno il posizione automatico. Quindi alla domanda quando funziona il gruppo elettrogeno se la rete non manca mai? La risposta è "sempre" poichè fa continuamente da filtro alla rete commerciale controllandone la frequenza, la tensione, tutte e tre le fasi che siano nei parametri di taratura. Questo controllo viene fatto tramite delle schede elettroniche che comandano il teleruttore di rete il quale quando ha il comando di stacco si sgancia e stacca la rete; nel classico caso che una fase viene a mancare mentre le altre due sono ok. Quindi la funzione del teleruttore di rete o telerete è quella di agganciarsi quando la rete è considerata nei limiti e sganciarla quando non lo è, o quando manca una fase o due. Inoltre funge da interblocco meccanico ed elettrico al teleruttore di gruppo infatti se ne può chiudere solo uno. L'altro per dei interblocchi meccanici e anche elettrici viene bloccato nella posizione aperta. 
Il teleruttore di gruppo alla chiusura collega l'uscita dell'alternatore con l'utenza a cui dare l'alimentazione, è sotto controllo di una scheda elettronica che controlla la tensione di gruppo e anche la frequenza. Lavora solo quando il gruppo elettrogeno eroga potenza "sua" ossia con il motore termico in moto è fa da interblocco meccanico ed elettrico al suo pari teleruttore di rete. Sono uguali della stessa ditta di uguale amperaggio è montati accanto appunto per consentirne l'interblocco meccanico. Questo su molti gruppi elettrogeni generalmente fino a 300Kva. Su altri vengono montati esternamente al gruppo elettrogeno su dei quadri separati e conservano le stesse funzioni sono di potenza più grandi e con ulteriori funzioni come quella di consentire il parallelo di due gruppi di grande potenza come ad esempio da 500 Kva. 
I gruppi elettrogeni di potenza piccola generalmente fino a 3 Kva non ne possiedono hanno un interruttore generale ed alcune prese di corrente.
OK! Cosimo
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27 luglio 2011

Regolazione Gruppo Elettrogeno gruppisti.blogspot.it

Accertiamoci che il gruppo elettrogeno eroghi la tensione e frequenza prevista ossia 380 Volt 50 Hz. Non siamo in grado di certificare se gli strumenti del gruppo elettrogeno sono precisi per cui ci affidiamo al nostro tester digitale "affidabile", controlliamo leggiamo e tariamo sulla morsettiera di utilizzo l'esatta tensione e frequenza. Poi andiamo a leggere cosa segnano i nostri strumenti e nel caso li settiamo in modo da avere la stessa lettura. Adesso è possibile fidarsi della lettura degli strumenti del gruppo elettrogeno. Questa operazione è indispensabile per una corretta taratura del gruppo elettrogeno ed è quella che ci garantisce che le successive letture sul gruppo elettrogeno siano corrette. Se abbiamo strumenti analogici possiamo tararli con un piccolo cacciavite agendo sulla vite dello strumento. Con strumenti digitali possiamo trovare problemi ancora più  grossi in particolare se sono inseriti nella scheda madre; infatti seguendo le istruzioni del libretto istruzioni possiamo fargli segnare qualsiasi tensione a prescindere da quello che legge realmente. Questa operazione è da  considerarsi molto importante. Nella documentazione possiamo leggere la tolleranza che accetta il gruppo elettrogeno a riguardo della rete. Questo è il motivo per cui è bene sapere esattamente quali siano le caratteristiche della tensione e frequenza che eroghiamo.
Ok! Cosimo
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21 luglio 2011

Registratore Amper Gruppisti.blogspot.it

Certifichiamo i nostri calcoli, per trovare la potenza giusta del gruppo elettrogeno. Facciamolo con una registrazione per 24 ore continue, del consumo di  Amper sulla fase con più carica. Troviamo in commercio dei registratori, che collegati all'uscita del gruppo elettrogeno, registrano il variare del consumo di amper, oltre che la tensione per un periodo una giornata. Dopo, con calma, scarichiamo sul notebook le registrazioni e possiamo documentare il consumo in amper per il periodo di tempo selezionato. Possiamo anche stamparle e allegarle a una relazione se ci viene chiesta, un'ottimo ausilio senza dubbio. A cosa serve tutto questo certificare?  A salvare la nostra professionalità, è la risposta. Infatti con  un'utenza importante non si vogliono sprechi come un gruppo elettrogeno sovradimensionato, ne problemi quale quello di un gruppo elettrogeno piccolo rispetto all'esigenza. L'orologio è un oggetto che misura il tempo ed è usato anche come un interruttore di utenze a tempo. In alcune ore della giornata troviamo che il carico aumenta in maniera non prevista, non potendolo eliminare, lo dobbiamo quantificare per conoscere il consumo massimo di corrente elettrica e di conseguenza scegliere il gruppo elettrogeno della potenza giusta. Nel caso non possiamo stabilire quale sia la fase con più consumo misuriamo e registriamo  su tutte e tre, così siamo certi della certificazione. Va considerata anche  la stagione perchè i consumi invernali sono diversi da quelli estivi e da quelli primaverili, per via dei condizionatori accesi a caldo o a freddo. Possiamo interessarci di queste cose? Può pensare qualcuno! Ebbene si è la risposta. A dei tecnici gruppista in gamba, bravi e professionali il lavoro salta addosso, a dimostrare che siamo in grado di dire che gruppo elettrogeno occorre approvvigionare per l'esigenza, è una presentazione del proprio livello di professionalità. In altri casi, dove sono presenti avarie, ad orario periodico è importante certificare  che è l'utenza a variare in modo abnorme e non il gruppo elettrogeno che funziona male. Anche in questo caso la documentazione della situazione è indispensabile.


Controllo sequenza
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Il controllo della sequenza all'uscita della morsettiera del gruppo elettrogeno quando manca la rete commerciale ed eroga il gruppo elettrogeno è una cosa seria. Questa verifica è riferita ai gruppi elettrogeni più grandi, che erogano  tensione trifase a 380 Volt.  Questo lavoro si fa con l'aiuto del sequenzimetro, uno strumento che segna il senso in cui gira la rete elettrica, può segnare in senso  orario, oppure antiorario. Il controllo si fa solo al montaggio del gruppo elettrogeno ma dura per sempre o almeno fin quando si scollega il gruppo elettrogeno per montarne un altro. E' ininfluente che giri in senso orario o antiorario, l'importante  e che quando alimenta il gruppo elettrogeno con energia sua, al posto della rete commerciale, la sequenza di alimentazione sia la stessa. L'accortezza da avere in questo lavoro consiste nel segnare i cavi con numeri 1-2-3. Con  questa numerazione vanno tenuti premuti i puntali sul contatto della morsettiera. Il controllo si può fare con erogazione della rete commerciale, e successivamente  con alimentazione dal gruppo elettrogeno.  La misura  deve essere sempre uguale ossia deve girare sempre nello stesso modo. Nel caso questo non si avveri occorre spostare i cavi di rete, o di gruppo, o tutti e due, a seconda del problema. Porre attenzione affinché tutti e tre i puntali dello strumento facciano contatto per una lettura corretta.


Su posizione  "Prova"  errore
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Controllo giornaliero al gruppo elettrogeno (con sorpresa) ci mette il dubbio che  ci sia avaria. Proviamo il gruppo elettrogeno, lo facciamo senza staccare la rete, per non  creare una mancanza rete, con il commutatore in posizione "Prova" il gruppo elettrogeno parte ma qualcosa non và bene. Invece di leggere 380 Volt  e 50 Hz leggiamo una tensione molto più bassa del normale e la frequenza che si attesta a 45 Hz. invece di 50 Hz. In effetti il motore si sente che gira più lentamente ma, non sempre è così scontato sentirlo. Commutiamo gli strumenti di misura su rete e vediamo che la lettura della tensione e frequenza di rete è corretta. Questo ci conferma che gli strumenti di misura sono efficienti. Resta il dubbio che ci sia un problema, una misura con il tester digitale sarebbe opportuna anche perchè non è segnalata avaria, cioè: se il gruppo elettrogeno fosse in avaria il sistema di allarme dovrebbe aver segnalato avaria tensione o frequenza, ma questo non è avvenuto. Recuperiamo la calma e studiamo la situazione può essere che, in posizione prova questo gruppo elettrogeno si posizioni su bassi giri. Se non  si assesta sui parametri standard, possiamo staccare rete e verificare che il gruppo elettrogeno passi a regime standard ed eroghi tensione e frequenza corrette. Organizziamoci  in modo da non creare problemi all'utenza  e stacchiamo la rete realmente per provare se il gruppo elettrogeno con il carico funziona correttamente.
Ok! Cosimo
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15 luglio 2011

Potenza Kwatt gruppisti.blogspot.it

Bentrovati al Post più popolare di sempre del Blogg. Questo è l'argomento che sembra interessi tutti, la scelta e l'acquisto del gruppo elettrogeno della potenza giusta. La scelta è fatta in considerazione del fatto che per noi gruppisti è il nostro lavoro, esso ha priorità sulla economicità, quindi la nostra valutazione è per la potenza giusta, affinchè il gruppo elettrogeno non si rompa per sovraccarico. Naturalmente se vogliamo risparmiare si fanno tutt'altre scelte rispetto alle nostre. Buona lettura e grazie del vostro tempo dedicato alla lettura di questo Post.

Valutazioni
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Iniziamo a misurare con una buona pinza amperometrica il consumo in Amper su ogni singola fase per sapere di che amperaggio abbiamo bisogno. Già qui troviamo delle sorprese, infatti possiamo trovare un carico bilanciato come ad esempio 80 Amper per fase su tutte e tre le fasi oppure un classico: misure diverse per squilibrio del carico sulle tre fasi come ad esempio 40-80-120 Amper sulle fari R-S-T cosa che ci mette nei guai. Possiamo cercare di bilanciare il carico, con l'aiuto di elettricisti bravi ma, spesso non si riesce a farlo per vari motivi. Quindi nel primo caso possiamo considerare un carico stabile da 80 Amper quindi aumentiamo a 100 Amper cioè facciamo lavorare il gruppo all'80% della sua potenza  e troviamo in commercio un gruppo elettrogeno della potenza richiesta, cioè che eroghi 100 Amper  per fase. Nel secondo caso ci viene qualche dubbio tra 80 Amper e 120 Amper. Possiamo farcelo passare il dubbio, il conto va fatto sui 120 A per fase perchè quella è la potenza che dobbiamo alimentare in caso manchi la rete commerciale. Stesso discorso si vede in commercio cosa troviamo e acquistiamo un gruppo elettrogeno che eroghi 148 Amper per fase, in modo che lavori all' 80%. Questa scelta è difficile da far accettare a chi deve pagare il gruppo elettrogeno perchè lo vede come uno spreco di moneta sia per l'acquisto che per la gestione. Il mestiere ci consiglia di valutare delle cose molto importanti come ad esempio il regolatore di tensione sull'alternatore, questo è costruito in base alla potenza massima che il gruppo elettrogeno deve erogare quindi un gruppo che eroga 80 Amper per fase se lo facciamo lavorare per erogare 120 Amper può darsi pure che funzioni per un po di tempo, ma poi lo spunto eccessivo lo rompe e ci crea un'avaria. Il nostro mestiere è basato sulla garanzia dell' energia di riserva se dobbiamo aver paura che il gruppo elettrogeno sia piccolo e si possa rompere non abbiamo capito niente. E'preferibile a questo punto andare solo con la rete commerciale, il risparmio è superiore non abbiamo spese di acquiso, ne di conduzione, ne di manodopera. Troviamo anche il lato positivo in questa scelta cioè chi ha un gruppo elettrogeno di grande potenza se lo vende per acquistare uno più piccolo ed economico, il gruppo elettrogeno grosso lo vende, noi lo possiamo acquistare a pochi Euro un gruppo elettrogeno poco sfruttato e di sicura affidabilità. 

Ultima considerazione
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Non da meno da considerare che un gruppo elettrogeno può tranquillamente avere una vita di oltre 30 anni, non è sicuro che dopo tanto tempo troviamo il regolatore di tensione in commercio nel caso si rompa per sovraccarico. Quindi ancora una volta il gruppo elettrogeno non si deve rompere in particolare il regolatore di tensione, se è della potenza giusta non si rompe.

Eccezioni
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L'eccezione è quella cosa che fa saltare tutti i calcoli anche se ben fatti. Consideriamo uno stabile adibito ad hotel con ben 10 stanze a cui forniamo energia preferenziale, per via del nostro rango (tipo hotel quattro stelle). Con tutte le utenze accese calcoliamo 20.000 Watt di consumo in totale, in nostro gruppo elettrogeno da 25 Kva è sufficiente all'esigenza. Vediamo cosa succede spesso, nella vita di tutti i giorni.  Chi è freddoloso e si collega una stufetta elettrica, chi carica il suo notebook e il cellulare, chi vuole grigliere una bistecca a mezzanotte, chi invece a caldo e si accende un condizionatore portatile, e tanto altro ancora. Tutto ciò fa si che l'assorbimento salga al di sopra delle capacità del gruppo elettrogeno.  Nel controllo giornaliero leggendo con calma l'assorbimento dell'amperaggio su ogni singola fase c'è ne accorgiamo dell'aumento di Amper di assorbimento e possiamo decidere come intervenire. Possiamo intervenire in vari modi: limitare l'assorbimento su ogni appartamento con un interruttore ad amperaggio limitato, possiamo sostituire il gruppo elettrogeno con uno più grande in potenza, possiamo chiedere alla clientela di non  allacciare apparecchiature elettriche.
Ok! Cosimo
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Manutenzione giornaliera gruppisti.blogspot.it

Manutenzione giornaliera del gruppo elettrogeno in un locale adibito a sala gruppo. Dall'apertura del portone possiamo già sentire se presenti dei cigolii se necessitano di manutenzione ed eventualmente lubrificare le cerniere dei portoni. Aperto il portone provvediamo a bloccarlo in posizione aperta per evitare che un colpo di vento lo faccia sbattere. Potrebbe rompersi o rompere la nostra spalla se ci colpisse. Vediamo con piacere il gruppo elettrogeno li davanti a noi, in ordine, niente liquidi per terra, niente fumo o incendi, iniziamo bene. Accendiamo la luce, anche se non ci serve perché è giorno, però ci conferma la presenza della rete mentre noi siamo nel locale. Ora sentiamo la temperatura del locale se il gruppo elettrogeno è stato in moto si sente il motore caldo e anche il locale. Se il motore è freddo ma nel locale fa caldo regoliamo il ricambio d'aria per una temperatura più fresca. Adesso uno sguardo al quadro comando per verificare che sia tutto in ordine: posizione automatico inserita, tensioni nella norma, carica batterie in funzione, emergenze tutte spente, e altro. Se tutto in ordine possiamo passare ai vari controlli però prima disinseriamo il gruppo elettrogeno in modo che non parta in automatico, senza togliere l'alimentazione all'utilizzo; al termine della manutenzione ripristineremo il tutto come previsto.  Adesso possiamo controllare i vari livelli dei liquidi e rabboccare quelli che necessitano: acqua nelle batterie e nel radiatore, olio nel motore, carburante nel serbatoio. Adesso possiamo verificare che i tubi di scarico dei fumi siamo in ordine senza rotture e perdite di fumo. Controlliamo per bene il pavimento intorno al gruppo elettrogeno e anche sotto di esso, non ci devono essere perdite di liquidi come olio motore o gasolio o acqua. così siamo sicuri che non ci siano perdite.In particolare controllare bene che non ci siano perdite di gasolio anche perché sono molto pericolose per la loro possibilità di creare un incendio. Verificare il corretto serraggio dei cavi di rete di gruppo e della massa che siano bel serrati e non scottino al contatto. Adesso il lavoro sporco è finito possiamo passare al controllo del gruppo elettrogeno. Prima della messa in moto verifichiamo la tensione di rete sulle tre fasi e la corrente del carica batterie nonchè se il pannello comando lo consente, la corrente di erogazione su tutte e tre le fasi deve essere inferiore a quella massima di erogazione del gruppo elettrogeno. Se è tutto ok passiamo alla messa in moto del gruppo elettrogeno per controllare il corretto funzionamento e quindi le relative tensioni e frequenza di erogazione. Possiamo fare la prova preferibilmente su posizione prova se il gruppo elettrogeno lo prevede altrimenti in automatico però, in questo caso stacchiamo l'alimentazione all'utenza. Il tempo di messa in moto deve essere adeguato alla manutenzione prevista dal proprietario e agli standard previsti, quindi di regola dovrebbe essere di almeno 10 minuti al giorno tutti i giorni. Non snobbare questo dovere senno si rischia di non essere più efficienti e di conseguenza non più necessari. Al termine ripristinare il tutto e verificare anche se le lampade di emergenza funzionano. Finiamo con la compilazione del cartaceo con tanto di firma a certificare il tutto.
Ok! Cosimo
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Automezzo gruppista gruppisti.blogspot.it


Attrezzarsi il furgoncino con il  necessario per andare al lavoro è importante per  questo mestiere. Per un controllo serio non ci deve mancare una penna, il cerca-fase, un tester digitale, le chiavi del locale, una lampadina portatile, acqua distillata per le batterie e il radiatore, olio motore, del carburante per il gruppo elettrogeno, batterie di avviamento, un imbuto, delle taniche vuote per il cambio d'olio se necessita, la documentazione da  compilare e lo schema del gruppo elettrogeno. Questo di base, poi a seconda del modello di gruppo elettrogeno porteremo i filtri idonei del gasolio e dell'olio motore. Non dimentichiamo la cassetta attrezzi completa. Portiamo una serie completa di fusibili, se abbiamo già comunicazione di avaria a una scheda elettronica portiamo quella nuova da sostituire. Organizzarsi per una pulizia personale a fine manutenzione è necessario: stracci, carta per asciugare le mani, un bagno disponibile a fine lavori sia per la pulizia personale che per eventuali necessità di pronto soccorso. 

Indispensabile per pronto soccorso
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Una volta fuosi dalla nostra officina  non abbiamo più a disposizione materiale sanitario tranne quello che abbiamo caricato sull'automezzo e solo su questo possiamo contare. Cosa possiamo portare che ci può essere utile? Acqua in bottiglia meglio se distillata può essere utile per lavare gli occhi, una cassetta di pronto soccorso con del ghiaccio secco e una crema anti-ustioni, dei guanti in lattice, non dimenticare sulla macchina il giubbino  catarinfrangente in caso di problemi sulla strada la dotazione di bonifica in caso dovessimo perdere del carburante per strada così come previsto dalle norme per il trasporto di carburante. Il cellulare in dotazione completa il tutto.
Ok! Cosimo
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10 luglio 2011

Batterie manutenzione gruppisti.blogspot.it

Come pulire i morsetti di rame dei capicorda collegati sui poli delle batterie? Se sono molto usurati li sostituiamo e non ci pensiamo più. Se sono solo da pulire procedere nel seguente modo dopo aver indossato i  DPI necessari. Ricordiamoci di disinserire il gruppo elettrogeno se è in posizione automatico, in modo che non cerchi di partire mentre lavoriamo. Utilizziamo un recipiente di plastica come una bottiglia di acqua minerale tagliata come se fosse un secchio, riempita di acqua naturale. Staccare i capicorda dalla batterie e immegerli nell'acqua, lasciarli in bagno circa cinque minuti fino a quando la reazione chimica della polvere posata sui morsetti a contatto con l'acqua non scioglie tutto lo sporco presente sui morsetti lasciandoli ben puliti. Con una spazzola metallica pulire i morseti delle batterie fin che diventano lucidi, controllare il livello del liquido dentro le batterie e se occorre rabboccare. Rimontiamo le batterie facendo attenzione a collegare prima il positivo e a seguire il negativo. Questa sequenza è importante per evitare il corto circuito con la chiave in caso di contatto con il telaio del gruppo elettrogeno. Porre attenzione al collegamento a massa alcuni gruppi elettrogeni presentano il positivo delle batterie a massa, in quest'ultimo caso collegare prima il negativo e poi il positivo. Con della vaselina ungiamo i capicorda e completiamo il lavoro. Altra attenzione e quando si stringono i poli con la chiave metallica a non creare un corto circuito tra positivo e negativo della batteria. Porre su un morsetto una protezione mentre si stringe l'altro polo, un semplice modo è quello di coprire un morsetto con uno straccio asciutto, con guanti indossati porre una mano su un morsetto, o usare delle chiavi isolate che non permettono corti circuiti accidentali. Finito il lavoro ripristiniamo il gruppo elettrogeno in automatico ed effettuiamo le prove di funzionamento.


Acquisto batterie
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Comprare delle batterie di avviamento, vale la pena valutare alcuni aspetti importanti prima dell'acquisto. L'acquisto al ribasso può consentire del risparmio nell'immediato, poi al bisogno le sostituiamo e ne mettiamo delle nuove. Comprarne delle nuove di qualità per poi usufruirne solo un paio di anni in più di vita non sembra un grande affare, considerato che costano molto di più. Vero, però non dimentichiamo che le nostre batterie sono in carica costante per tutta la loro vita e a volte sono esposte all'aria aperta con sbalzi enormi di temperatura. Questo crea il rischio di doverle spostare anche dopo anni di uso e se si trovano  in zona fredda potrebbero crearci problemi seri, ad esempio durante lo spostamento si possono spaccare nelle nostre mani quando le solleviamo. Le caratteristiche delle batterie buone inoltre sono  molto differenti da quelle economiche: anche se più piccole in dimensioni  hanno spunti superiori di Amper sfruttabili all'avviamento. Per non incorrere in acquisti non desiderati all'atto dell'ordine specifichiamo dimensioni e spunto così costringiamo il proprietario a comprarci le batterie che vogliamo. Se occorre una giustificazione  sono le dimensioni  giuste per mettere le batterie dentro il gruppo elettrogeno così come prevede la casa costruttrice.


Controllo stato batterie
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A volte dobbiamo decidere alla svelta se una batteria è buona o è da sostituire. Sfruttiamo solo l'esperienza per decidere cosa fare. Vediamo innanzi tutto la durata della vita della batteria, se è recente con meno di unno di vita può essere solo scarica. Se ha oltre cinque anni di vita è preferibile sostituirla per via della vecchiaia che crea solfatazione. Ora carichiamo le batterie in questione a un decimo della capacità per dieci ore di fila, al termine vediamo se tutti gli elementi bollono oppure no. Se bollono tutti è in buono stato, se uno dei sei elementi non bolle vuol dire che è in corto circuito. 
Ok! Cosimo
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27 giugno 2011

Batterie danni grossi gruppisti.blogspot.it

Botto delle batterie di avviamento, che possiamo evitare! Un gruppo elettrogeno collegato in automatico è sempre pronto a partire ed erogare energia elettrica, per questo motivo troviamo le scaldiglie che tengono caldo il motore, le batterie di avviamento sono sempre sotto carica per garantire la loro piena efficienza al momento del bisogno. Quest'ultimo accorgimento ha la conseguenza che dentro le batterie si creano dei gas esplosivi che possono crearci dei pericoli seri se incontrano una scintilla. Vediamo cosa succede in dettaglio: la batteria presenta un leggero rigonfiamento, si presenta calda al contatto della mano, presenta i tappi ben serrati al loro posto. Avendo l'accortezza di collegare sulle batterie un'utenza come una pompa elettrica a 24 Volt o una lampadina con l'interruttore staccato non corriamo pericoli in particolare se abbiamo gli occhiali di protezione e i guanti indossati. Se la fretta ci mette lo zampino e ci fa correre può accadere  il peggio ossia senza occhiali e senza guanti indossati ci accingiamo a collegare una pompa elettrica a 24 Volt sulle batterie ad esempio per rifornire il gruppo elettrogeno e non badiamo all'interruttore della pompa che è chiuso e consente il passaggio della corrente elettrica. Siamo in grossi guai come colleghiamo i morsetti sulle batterie si sprigionano forti scintille che innescano un'esplosione pericolosa e, sicuro, ci manda all'ospedale. Poi andiamo a vedere di chi è la colpa intanto è successo quello che non deve succedere (ed è anche il motivo per cui io scrivo questi post in internet per salvaguardare la vita di noi tecnici gruppisti). Dato che al peggio non c'è fine è capace che per istinto ci portiamo al viso le mani ferite e sporche di acido delle batterie creando ulteriore danno.

Valutazione e report
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La puzza di acido sulle batterie indica la mancata areazione del locale, la presenza di gas dentro le batterie, i tappi chiusi creano gas a pressione quindi pronto a fare il botto. La temperatura calda delle batterie, che abbiamo sentito appongiando la mano indica che la carica è eccessiva o che le batterie si stanno solfatando. Se non creiamo scintille sopra i tappi delle batterie possiamo stare tranquilli.

Come agire
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Poggiamo le batterie su delle pedane di legno e copriamole con una tavola o un tappeto di gomma spessa isolante, posizioniamole al lato del gruppo in modo che stando di fronte al quadro comando non le vediamo e il gruppo elettrogeno ci fa da scudo. sostituiamo le batterie se sentiamo puzzo di acido solforico o abbassamento della tensione all'avviamento del motore. La fretta facciamocela passare non si collega sulle batterie nessuna utenza e se proprio si deve fare controllare che ci sia un interruttore di protezione aperto. Le batterie devono stare ben ventilate o vicino a una finestra o con una ventola in funzione. Questi lavori farli sempre in squadra almeno due tecnici, cellulare disponbile e DPI indossati.
Ok! Cosimo
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